martedì 26 gennaio 2016

I poeti e la crisi






Giovanni Dino:
i poeti al tempo della crisi
di Bonifacio Vincenzi


 Nel mese di settembre del 2015 è uscito, edito dalla Fondazione Thule Cultura, a cura di Giovanni Dino, il volume antologico di poesia I poeti e la crisi.

Ma perché Giovanni Dino ha deciso di raccogliere in un volume di  trecento pagine circa duecento poesie che parlano della crisi che ha toccato il nostro Paese? Qual è il significato che ha voluto dare a questa interessante operazione editoriale?

Bene, nella lunga nota del curatore che apre il libro, Giovanni Dino chiarisce molto bene quale sono state le motivazioni che lo hanno spinto a iniziare e portare a termine questo progetto, probabilmente, unico nel suo genere.

“Con  I poeti e la crisi – scrive Dino – abbiamo voluto proporre un’operazione culturale, rivolti ad autori desti e coraggiosi, disposti ad un impegno creativo, ma anche – e perché no? – foriero di stimolanti idee e consigli, di qualche utile suggerimento, che in ogni caso aiutasse a riflettere, a prendere coscienza, in modo pacifico e democratico, di un grave problema del Paese. La poesia ha sempre qualche risorsa impensabile. Dunque non un coro di lamentazioni, non uno sfogatoio personale e collettivo, non uno strumento di guerra e di vendetta, né un’occasione per puntare l’indice verso qualcuno o qualcosa. Nemmeno un’occasione per una poesia incipriata per ritrovarsi dentro a un libro come in un club, per leggersi e farsi leggere. Abbiamo voluto che fosse un  documento – testimonianza, un modo di scendere in campo. E anche una risposta a chi, fra venti o trent’anni, si trovasse a chiedersi cosa avessero fatto i poeti di oggi in un’Italia investita da un uragano, prostrata da un impoverimento di massa.”


Non è possibile, certamente, parlare delle poesie dei tanti poeti inseriti nel libro, ma ci sembra opportuno sceglierne, simbolicamente, una della grande poetessa italiana Alda Merini. Giovanni Dino della Merini  ha pubblicato due poesie. E di queste due, noi abbiamo molto apprezzato I poeti lavorano di notte che c’è sembrata, visto il tema trattato, molto significativa: “I poeti lavorano di notte/ quando il tempo non urge su di loro,/ quando tace il rumore della folla/ e termina il linciaggio delle ore.// I poeti lavorano nel buio/ come falchi notturni od usignoli/ dal dolcissimo canto/ e temono di offendere Iddio.// Ma i poeti, nel loro silenzio/ fanno ben più rumore/ di una dorata cupola di stelle.


Non è possibile, in questa breve nota, citare i tanti autori importanti che Dino ha inserito e che con le loro poesie hanno reso pregevole questo libro. Poeti, tanto per fare qualche nome, come Amedeo Anelli, Mariella Bettarini, Donatella Bisutti, Anna Maria Curci, Guido Oldani, Alessandro Ramberti, Nazario Pardini, Daniele Giancane,(che nel panorama della poesia italiana hanno peso e valore), nel dare la loro adesione a questa operazione culturale  , hanno riconosciuto l’ammirevole sforzo di Giovanni Dino che con questo agile volume, al di là di ogni considerazione di contenuti o, come si suol dire, di messaggi, dimostra come la parola, in questo caso, abbia un peso sì di assoluta essenzialità poetica ma come rappresenti anche una sorta di mosaico significativo della nostra quotidianità al tempo della crisi, e proprio perché mosaico, apprezzabile nel suo rivelarsi, alla fine, in una visione di perfetta unità.

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